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Infertilità di coppia

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Infertilità di coppia

INTRODUZIONE
Una coppia che dopo almeno un anno di rapporti sessuali regolari e non protetti non riesca a concepire un figlio è in genere considerata una coppia infertile.
Circa l’85% delle coppie concepisce naturalmente entro un anno ma occorre considerare che una buona percentuale di esse riesce ad avere un figlio dopo due anni di tentativi. Per tale motivo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) preferisce parlare di infertilità dopo 24 mesi.
Quando una coppia non ha avuto figli si parla di infertilità primaria, mentre se ne ha già avuti ma non riesce ad averne altri, si parla di infertilità secondaria.
La fertilità dipende da tanti fattori, alcune donne riescono ad avere una gravidanza in poco tempo, altre necessitano di un periodo maggiore. In generale, dopo un anno di tentativi senza successo, è utile rivolgersi al proprio medico.

Cause

L’infertilità può essere determinata da diversi fattori e può riguardare sia le donne che gli uomini.
Tra le cause più comuni dell’infertilità femminile sono comprese l’ovulazione irregolare, la chiusura delle tube di Faloppio, l’endometriosi, le infezioni e l’età.  Il periodo più fertile per una donna è, infatti, tra i 20 e i 25 anni, resta sufficientemente buono fino ai 35 anni, subisce un calo significativo dai 35 ai 40, ed è molto basso dopo i 40 anni. Con l’età, infatti, invecchiano gli ovociti femminili e aumenta il rischio di malattie che possono influire sulla comparsa dell’infertilità.
Negli uomini, le cause più comuni sono la scarsa qualità del seme e le infezioni. 
Esiste una certa percentuale di coppie in cui sia l’uomo sia la donna soffrono di infertilità e coppie che presentano una infertilità cosiddetta idiopatica, a cui non si riesce ad attribuire una causa certa. Occorre ricordare anche il ruolo di fattori psico-sociali come lo stile di vita, le condizioni lavorative, la ricerca del primo figlio in età tardiva, l’inquinamento, l’uso di droghe, alcol e fumo.

Diagnosi

La gran parte delle coppie riesce a concepire naturalmente entro un anno di rapporti sessuali regolari (ogni due o tre giorni) non protetti. Se ciò non accade è consigliabile rivolgersi a un medico. È importante, invece, contattarlo subito nel caso in cui:
vi siano delle ragioni per essere preoccupati della fertilità, ad esempio per aver effettuato cure chemioterapiche per una malattia oncologica
l’età della donna sia di 36 anni o più

Il medico potrebbe condurre una prima valutazione delle cause di infertilità in entrambi i partner, considerato che sia gli uomini sia le donne potrebbero avere questo problema.

I dosaggi ormonali sono tra le prime analisi richieste sia all’uomo che alla donna. Si eseguono per valutare i livelli degli ormoni sessuali nel sangue e, nella donna, forniscono informazioni utili sulla regolarità dell’ovulazione. Inoltre, dovrebbero essere effettuate altre analisi differenti per l’uomo e per la donna:

Analisi specifiche per la Donna

  • ecografia, consente di valutare l’utero e le ovaie. Permette di controllare l’ovulazione, la presenza di eventuali cisti, fibromi o altre formazioni
  • tampone vaginale, ricerca germi comuni come la clamidia e la candida
  • pap-test, verifica la presenza di un’eventuale displasia o di una lesione virale che può portare al tumore del collo dell’utero (HPV- Human Papilloma Virus)

Per constatare eventuali anomalie dell’utero e valutare se le tube sono libere (pervietà tubarica) possono essere eseguiti ulteriori approfondimenti. 

Analisi specifiche per l’Uomo

  • spermiogramma, consente di ottenere informazioni sul numero e sulla forma degli spermatozoi, sulla percentuale di quelli mobili e sulle caratteristiche del loro movimento
  • spermiocoltura, permette la rilevare la presenza di eventuali germi nel liquido seminale che indichino un’infezione negli organi genitali

Se questi accertamenti non fossero indicativi per stabilire le cause dell’infertilità, possono essere eseguite ulteriori indagini volte a verificare altre ipotesi.
Arrivare a diagnosticare l’infertilità è importante sia per individuare la tecnica di PMA più efficace, sia perché alcune cause di infertilità potrebbero risolversi farmacologicamente o chirurgicamente. È opportuno ricordare che non sempre è possibile scoprirne le cause. Circa il 25% delle coppie, infatti, non riesce a saperne il motivo.  

Dott. Giuseppe Campo

MEDICO CHIRURGO SPECIALIZZATO NEL TRATTAMENTO DELLA Infertilità di coppia

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Terapia e Trattamenti

Le terapie da seguire dipendono dalle diverse cause di infertilità. Le principali sono:  

  • cure farmacologiche
  • procedure chirurgiche
  • tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA)

Cure farmacologiche
Sono disponibili diverse terapie farmacologiche per l’infertilità, di solito sono volte a migliorare e stimolare l’ovulazione nelle donne.

Procedure chirurgiche
Per investigare i problemi di infertilità, per migliorarli o risolverli possono essere impiegate tecniche chirurgiche nei casi di alterazioni delle tube che non consentono la fecondazione come, ad esempio, la loro chiusura, oppure nei casi di endometriosi, in cui si rimuovono le zone di endometriosi riducendo così il dolore e gli effetti negativi sulla fertilità.

Tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA)
Per poter scegliere con cura il Centro cui rivolgersi è utile:

  • individuare i Centri disponibili
  • verificare quale tipologia di trattamento eseguono
  • verificare il tasso di successo per trattamento
  • verificare la lunghezza della lista di attesa
  • comprendere i costi dei trattamenti

Le tecniche di PMA più comuni sono l’inseminazione intrauterina e le tecniche così dette in vitro. Nell’inseminazione intrauterina la fecondazione avviene nel corpo della donna e prevede che il liquido seminale, raccolto e preparato in precedenza, venga inserito direttamente in utero.
Le tecniche in vitro prevedono che la fecondazione dell’ovocita avvenga all’esterno del corpo della donna, in laboratorio. Successivamente, gli embrioni fecondati con il liquido seminale precedentemente raccolto e preparato, sono impiantati nel corpo della donna.

PREVENZIONE
Uno stile di vita sano può aiutare a prevenire l’infertilità. Un’alimentazione adeguata, la pratica di esercizio fisico quotidiano, il consumo moderato di alcol e l’assenza di fumo, contribuiscono in modo determinante alla promozione della salute riproduttiva. Spesso, un cambiamento del proprio stile di vita può rappresentare una condizione essenziale per essere fertili.   

Porre attenzione al peso corporeo
L’obesità ma anche l’eccessiva magrezza condizionano la fertilità. Le donne in sovrappeso o sottopeso hanno spesso un equilibrio ormonale modificato e, di conseguenza, mestruazioni irregolari o assenti. L’eccessivo peso corporeo può ridurre la fertilità anche negli uomini.Prima di sottoporsi a cure specifiche, quindi, è importante cambiare il proprio stile di vita, svolgere attività fisica regolare e adottare un’alimentazione equilibrata.

Evitare di fumare
Le donne e gli uomini che fumano sono meno fertili. Il fumo, infatti, provoca l’alterazione del ciclo mestruale e la nicotina riduce la possibilità di concepire, causando un allungamento del tempo impiegato per avere una gravidanza (in media più di un anno). La gravità del danno dipende dal numero di sigarette fumate e dal tempo: anche 10 sigarette al giorno possono causare danni ma fumandone 20 o più diventano più severi.
Il fumo provoca alterazioni anche agli spermatozoi, ne diminuisce la produzione, ne peggiora la qualità, causando una riduzione dei concepimenti. Inoltre, riduce anche la possibilità di successo della procreazione medicalmente assistita.

Limitare il consumo di alcol
L’alcol, anche in quantità non elevate, può danneggiare la salute riproduttiva.

Stress
Anche lo stress spesso influenza la fertilità poiché può determinare una riduzione nella frequenza dei rapporti sessuali. L’uso di farmaci, di droghe come la marijuana o la cocaina possono danneggiare la salute riproduttiva e, nel caso di gravidanza, la salute del bambino.

Età
L’età, specie della donna, rappresenta un elemento significativo per la fertilità. Infatti, mentre gli spermatozoi sono prodotti continuamente, le cellule uovo sono le stesse per tutta la vita e con il passare del tempo invecchiano. Per questo motivo, la fertilità delle donne diminuisce già dopo i trent’anni, dopo i 35 anni è del 50% e subisce un calo molto significativo dopo i 40. Anche per la fecondazione assistita l’età degli ovociti condiziona molto il risultato.

VIVERE CON
L’infertilità può causare sofferenza e disagio sia a livello personale che nella vita di coppia poiché suscita vissuti, emozioni e sentimenti complessi, difficili da affrontare e gestire: la sensazione di vuoto, il sentimento di perdita, di vergogna, di colpa e di fallimento per non aver potuto realizzare appieno la propria identità sessuale. Inoltre, la finalizzazione costante dei rapporti sessuali alla procreazione rischia di impoverirne il significato e il valore affettivo.
Anche le relazioni sociali e familiari diventano difficoltose e può prevalere la tendenza all’isolamento. In particolare, tutte le occasioni sociali che propongono la presenza di bambini, rievocano la sofferenza per la propria incapacità a generare un figlio, la sensazione di avere sempre meno tempo.
La coppia è posta di fronte ad una esperienza che è fonte di stress ed è costretta a prendere decisioni importanti e complesse, come accettare di vivere senza figli, scegliere l’adozione o ricorrere a un trattamento di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA).
Anche la scelta di sottoporsi a un trattamento di PMA può rappresentare un ulteriore fattore di stress dato l’investimento emotivo, economico e organizzativo che richiede a fronte dell’incertezza del risultato.
Per affrontare questa esperienza di vita così difficile e complessa è molto importante decidere di farsi aiutare da professionisti, psicologi e consulenti esperti in grado di sostenere e facilitare la coppia ad accettare il problema, a riconoscere le emozioni che lo accompagnano in modo da poterle elaborare e affrontare.

 

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