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MTS – Malattie Sessualmente Trasmissibili

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MTS – Malattie Sessualmente Trasmissibili

MTS
L’aumento della liberalizzazione dei costumi sessuali, l’assenza del controllo sanitario non sufficientemente supportati dalla conoscenza attraverso i “mass-media” di una adeguata prevenzione delle malattie a contagio sessuale, tramite il costante utilizzo del condom (profilattico) ha portato alla constatazione nell’esperienza clinica quotidiana di un effettivo aumento percentuale delle stesse.

Le malattie a trasmissione sessuale più frequenti sono:

1) BLENORRAGIA o gonorrea, periodo di incubazione di 2-5 giorni: può essere asintomatica o più frequentemente sintomatica (comparsa di perdite uretrali giallo-verdastre viscose, bruciore uretrale minzionale dovuta alla infezione delle ghiandole di Littrè dell’uretra anteriore.
Ci possono essere rispettivamente complicanze anali (proctite) o orofaringee rispettivamente se un individuo affetto da blenorragia espleta coiti anorettali, piuttosto che orali (fellatio, cunnilingus).
Nella partner può provocare: cervicite, uretrite, proctite e/o infezione orofaringea in funzione del tipo di coito espletato.
Complicanze della blenorragia nel maschio sono le infezioni ascendenti: dell’uretra posteriore, della prostata (con febbre) e delle vescicole seminali con presenza di sangue sia nelle urine che nello sperma. Infiammazioni/infezioni che se non diagnosticate e curate tempestivamente evolvono in prostato-vesciculiti croniche ed epididimiti con ovvie severe ripercussioni sulla fertilità maschile, e sul meccanismo che coordina il controllo dell’eiaculazione (che diviene precoce).

2) URETRITE non specifica (non gonococcica) causata da “Clamydia Trachomatis: un microrganismo a trasmissione sessuale che provoca nell’uomo, oltre all’uretrite, l’epididimite e la prostatite; nelle donne cervicite, endometrite, salpingite spesso con decorso cronico. Incubazione di 1-2 settimane; sintomi: irritazione-congestione uretrale (meato) causante difficoltà minzionale di grado variabile.

3) MICOSI o CANDIDIASI GENITALE, più spesso colpisce le partners. Trattasi di germe spesso plurirecidivante che colpisce soprattutto un apparato genitale già infettato da altri germi e virus (come l’Herpes ed i Conditomi genitali) o immunodepresso a causa di cure antibiotiche per altre infezioni o malattie /esempio neoplastiche). E’ spesso un’infezione a “ping-pong” ossia trasmissibile (anche in modo asintomatico) da un partner all’altro della coppia, per cui vanno curati entrambi i partner.
Sintomi: prurito e bruciore al glande e al prepuzio (la cute che ricopre il glande), presenza di macule rosse con erosioni che possono se non curate evolvere in fimosi, e in infiammazioni scrotali e/o inguinali.

4) CONDILOMATOSI GENITALE: causati dai Papillomavirus (HPV). Trattasi di malattia virale caratterizzata da papillomatosi (allungamento delle papille dermiche) tipo verruche nell’uomo a livello soprattutto del prepuzio e del glande penieno con a volte coinvolgimento di tutta l’asta del pene, dell’inguine, dello scroto e della regione perianale e dell’uretra.

Dott. Giuseppe Campo

MEDICO CHIRURGO SPECIALIZZATO NEL TRATTAMENTO DELLE MALATTIE SESSUALMENTE TRASMISSIBILI

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5)HERPES GENITALE, causato dal virus Herpes simplex (HSV). Può rimanere a lungo nello stato latente (asintomatico) come invece dare luogo ad episodi recidivi. Colpisce la superficie muco-cutanea dell’apparato genitale sia maschile che femminile e penetra poi nelle diramazioni sensoriali nervose dei nervi periferici. Causa traumatismi locali, coitali, stress, mestruazioni può riattivarsi e causare appunto recidive anche a distanza di molto tempo dal contagio, a volte per tutta la vita.
Trasmissione dovuta a contatto sessuale con individui affetti da Herpes (contatto non solo genito-genitale (penieno-vaginale), ma anche oro-genitale (genito-anale, oro-anale). Trattasi forse della malattia a trasmissione sessuale più frequente (circa 20 milioni di persone ne sono affetti in tutto il mondo).
Incubazione da 2 giorni a 2 settimane, con durata di ogni singolo episodio di circa 20 giorni. Trattasi di papule vescicolari eritematose spessissimo accompagnate da infiammazione dolente dei linfonodi inguinali. Papule che facilmente si rompono e danno luogo ad ulcere con perdita di sostanza che rimarginano nelle zone secche dando luogo a croste. Negli uomini le sedi più colpite sono pene e regione perianale, nella donna il clitoride, piccole labbra della vulva e regione perianale. Ci possono essere recidive, va curato con farmaci antivirali, abbinati all’utilizzo di Ossigeno Ozono Terapia, al fine di migliorare le risposte immunitarie del paziente affetto da tale patologia.

6) SIFILIDE o Lue, causata dal contatto interpersonale con partner affetta da lue in cui c’è appunto il Treponema pallido: trattasi di malattia sistemica e cronica in cui si possono alternare periodi di quiescenza a periodi di conclamanza della stessa.
Il tempo di incubazione è di 17-28 giorni circa e le cure, se iniziate tempestivamente una volta diagnosticata la malattia, possono oggi impedire le recidive.
I sintomi: il primo è una macula rosea (sifiloma primario) sui genitali (solco prepuziale del pene, nelle donne nella vulva vaginale indolente, con un margine definito. In parallelo c’è tumefazione indolore dei linfonodi inguinali. Tale macula va incontro ad ulcerazione (con fondo duro), se viene traumatizzata (come in un coito) e produce siero (sifiloma primario). Il sifiloma non curato guarisce in 3-8 settimane. Negli omosessuali si riscontrano spesso sifilomi anorettali e orali (di aspetto simile alle ragadi). La diagnosi viene eseguita con l’esame microscopico della sierosità fuoriuscente
dell’ulcera (che evidenzia la presenza del Treponema pallido). Vanno sempre eseguiti esami specifici ematochimici come la VDRL e la ricerca degli anticorpi treponemici FTS absorbiti. I pazienti vengono inviati presso un Centro MTS per la presa in carico. La cura è a base di Penicillina per 2 settimane (nei pazienti allergici alla Penicillina si somministrano tetracicline).
L’esantema è caratterizzato da plurime macule rosee papulose sul tronco e alla radice degli arti e ai palmi delle mani e piante dei piedi. Tale esantema, se non curato scompare in 2 mesi, mentre se trattato in 1 mese.
Quando compare un esantema in un adulto bisogna non confonderlo ad esempio con il morbillo o con la rosolia e bisogna quindi eseguire sempre i test sierologici, di importanza fondamentale per la diagnosi.
Se la sifilide secondaria non viene curata diviene latente e riscontrata solo in corso appunto di esami di routine sierologici. Non curata evolve nel 40% dei casi in sifilide terziaria o tardiva (a volte dopo almeno 3 anni dallo stadio primario). Tale Lue ha forma “gommosa” rosea (granulomatosa). La diagnosi viene fatta alla luce sia della storia del paziente, sia dalla visita dello stesso sia dalla positività dei test sierologici. La sifilide quaternaria si manifesta a 20 anni dal primo episodio e colpisce il cuore e l’aorta, o il sistema nervoso centrale (meningite) o periferico (tabe dorsale) che può portare il paziente a paralisi.La sifilide congenita è rara e viene contratta dal neonato se la madre gravida non viene curata.

7)L’HIV (o AIDS) e l’EPATITE B e C hanno come tristemente noto una trasmissione venerea. La trattazione di tali malattie spetta allo specialista in malattie infettive e all’immunologo.

CONSIGLI
La cura dell’igiene intima deve comprendere anche quei presidi atti alla prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse.
A questo scopo è utile ricordare alcune regole semplici ma molto importanti:
Curare l’igiene intima con prodotti che abbiano un pH compreso tra 3,5 e 5,5, simile a quello della cute. Ciò contribuisce a conservare l’integrità dall’attacco di microorganismo.
Osservare se il partner presenta lesioni della zona genitale, in questo caso usare sempre il profilattico, finchè non è sicuramente guarito, o meglio ancora interrompere fino a guarigione la vita sessuale.
Usare sempre il profilattico con partner occasionali e/o poco conosciuti.
Controllare sempre che il profilattico sia integro.
Ricordare che i microorganismi , causa di malattie sessualmente trasmesse, si trovano nelle secrezioni vaginali, nel liquido seminale, nelle mucose genitali che presentano abrasioni.
Quando si sospetta di essere stati contagiati, è utile rivolgersi subito al medico specialista: il ginecologo per la donna e l’andrologo per l’uomo. La terapia precoce di queste malattie ne previene le possibili gravi conseguenze.

 

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